Si è conclusa venerdì 15 maggio 2020 la serie di lezioni on-line partecipate del Laboratorio di “Narrazione, modellazione e stampa 3D al Museo”, durante le quali i giovani partecipanti hanno avuto la possibilità di sperimentare le competenze acquisite per modellare in 3D alcuni reperti selinuntini legati alla pratica del Simposio e ripensarli come simboli della riapertura al pubblico del Museo di Castelvetrano nella “Giornata Internazionale dei Musei” del 18 maggio.

Interrotto dal 28 febbraio a causa dell’emergenza Coronavirus, dal 3 aprile 2020 il Laboratorio di “Narrazione, modellazione e stampa 3D al Museo” è stato riavviato su Skype sotto la guida di Daniele Crisci e del team di progetto. Grazie a tali incontri virtuali è stato possibile mantenere il contatto con un gruppo di corsisti, consentendo loro di esercitarsi e approfondire gli aspetti della modellazione e della stampa 3D, ma anche di ri-scoprire il significato e il valore delle diverse tipologie vascolari utilizzate nel Simposio greco, dei loro simboli, delle loro decorazioni e delle loro consuetudini rituali.

 

Roberta Denaro spiega e racconta il significato delle decorazioni a figure rosse del Cratere attico esposto nel Museo Civico di Castelvetrano. Molteplici sono infatti i riferimenti simbolici del simposio greco. Posto al centro dello spazio conviviale, era utilizzato per mescere il vino e l’acqua. La figurazione con satiri recanti un Kantharos, un’Oinochoe e uno strumento musicale allude agli aspetti rudi e selvaggi che la bevanda può evocare con chiaro riferimento ai riti dionisiaci.

Ecco allora, che grazie all’impegno, alla passione e alla creatività di Gabriele Caruso, Sara Cuttone, Dalila Graziano, Fabiana Lamelia e Antonella Montalbano, i cinque giovani castelvetranesi partecipanti al laboratorio on-line, alcuni reperti selinuntini legati alla pratica del simposio, hanno ripreso vita nelle modellazioni 3D e assunto nuovi e contemporanei significati.

 

 

 

 

 

Con alcune prove e sperimentazioni di modellazione 3D, Daniele Crisci inizia a ri-dare forma alla collezione di modelli 3D delle ceramiche selinuntine del Museo Civico di Castelvetrano. Nelle foto i primi modelli di Kylix, Lekythos, Hydria e Cratere.

 

 

 

 

Antonella Montalbano realizza il suo primo modello 3D del Kantharos.

 

Sara Cuttone modella in 3D lo “Skyphos con civetta”, proveniente da Selinunte-Manicalunga. Si tratta di un tipo di coppa per libagioni risalente al V sec. a.C. L’iconografia della civetta allude alla dea Atena, protettrice della città di Atene, ove prese avvio la produzione di questo modello divenuto popolare in tutto il mondo greco. “Civetta” è anche la denominazione che viene data, a prescindere dalla decorazione, alla tipologia di skyphos con un’ansa verticale e una orizzontale in quanto ricorda la forma di un uccello.

 

 

 

Antonella Montalbano modella in 3D l’Ariballo, un vaso con corpo globulare, senza distinzione tra spalla e pancia, e con un corto e stretto collo e un ampio orlo piatto dotato però di una piccola apertura; l’unica ansa è impostata sull’orlo e sulla spalla.

 

 

Dalila Graziano modella in 3D l’esemplare del V sec. a.C. proveniente da Selinunte e conservato a Palermo, presso Palazzo Branciforte dell’oinochoe, vaso dall’orlo trilobato utilizzato per versare il vino. L’immagine di un satiro che insegue una menade allude alle celebrazioni in onore di Dionisio.

 

 

Gabriele Caruso modella in 3D la coppa da vino che riproduce il modello di Kantharos in bucchero presente nella collezione del Museo Civico in numerosi esemplari. Si tratta di una produzione ceramica tipicamente etrusca usata sia nei corredi funebri, sia come arredo da tavola.

 

 

 

Antonella Montalbano modella e re-interpreta la Kylix e, integrandola sinergicamente  con l’immagine del logo del Progetto Simposio, la rende immagine simbolica della rinascita e della re-interpretazione in chiave contemporanea del Simposio greco, basata sulla relazione di amore e rispetto tra tutti gli uomini e tutte le donne.

Sono proprio questi modelli 3D che il 18 maggio 2020, in occasione della Giornata Internazionale dei Musei dal titolo “Musei per l’eguaglianza: diversità e inclusione”, sono eletti e riconosciuti dall’istituzione museale castelvetranese quali simboli della ripartenza e della fitta trama che, a partire dai beni artistici, unisce le persone tra di loro e queste, infine, al territorio.

Il tema che quest’anno l’International Council Of Museums (ICOM) pone all’attenzione e alla riflessione di tutta la comunità museale è il ruolo sociale degli istituti culturali, la loro potenzialità nell’essere agenti di cambiamento, realizzando azioni per favorire la fruizione e la partecipazione da parte di tutte le persone. Le domande di fondo puntano a interrogare i musei rispetto a quanto e come possono incidere per diffondere consapevolezza e sensibilità su questi aspetti e cosa possono fare concretamente al fine di contribuire nel promuovere inclusione, nonché sviluppare valori pluralisti e democratici, costruendo narrazioni condivise e rappresentative.

Dal punto di vista della narrazione, la galleria di modelli 3D realizzati dagli allievi del Laboratorio rappresentano “Posion e si pongono in continuità con Syn” il cortometraggio che Giacomo Bonagiuso e Benito Frazzetta hanno realizzato per il Progetto Simposio.
A partire da alcuni video realizzati dai partecipanti al laboratorio 3D, da Dario Palminteri, docente di enogastronomia del progetto, da Francesca Fontana, ufficio comunicazione del Progetto, da Irene Passiglia e Francesca Pizzolato alunne dell’IPSEOA Titone di Castelvetrano e da Serafina Di Rosa del Museo Civico di Castelvetrano, le ansie, le ripetizioni, le news, la realtà, la fantasia e i riti di questi mesi di quarantena sono divenuti un appassionato intreccio che supera idealmente la distanza per farsi, appunto, prossimità e, soprattutto, desiderio di un nuovo incontro.

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